2008-04-30

All The Things You Are (reissued)

"Music is my mistress"
 
Duke, immenso Duke. 
Il titolo di questo post, del neonato blog e del mio indirizzo (LYM) sono un omaggio, profondamente sentito, al genio di Ellington.
Fuor di dubbio: Ellington è stato una delle menti musicali più prolifiche, profonde e sorprendenti del '900; restringerne l'importanza alle musiche di matrice afroamericana mi sembra un'aberrazione della prospettiva "storica" sulla musica del secolo trascorso.
I 34 anni che ci separano dalla sua scomparsa e l'eredità musicale che ci ha lasciato, studiata ed indagata in profondità da autori di lingua inglese, è ancora in larga misura, da comprendere ed apprezzare appieno.
Le straordinarie estensioni della sua ricerca musicale, perchè di ricerca si è trattato, hanno dato un fusto possente, rami, fronde alte e rigogliose e innumerevoli foglie ancor mosse dai sospiri dell'attualità.
Mi è capitato di scorrere elenchi di dischi redatti da più o meno autorevoli scrittori e trovare citato largamente Mingus e veder nominato Ellington solo per il concerto di Newport!? Possibile? Siamo ancora qui? Non è che , in anni di riscoperte e rivalutazioni di ogni colpo di tosse, dobbiamo considerare Ellington un misconosciuto o un sottovalutato?
Dopo anni di ascolti ridotti al lumicino, mi è capitato di tornare ad ascolti assidui con un non lieve pregiudizio riguardo lo stato di salute delle musiche improvvisate di matrice afroamericana. Pochi mesi di ascolto mi hanno fatto ricredere e mi permettono di affermare, senza indugio, che stanno benone. 
Ho potuto così ri-(scoprire) tutte quelle cose:
Henry Threadigll, X-75 vol. 1, Arista Novus ;
John Carter, Fields, Gramavision;
Mark Dresser, Eye'll Be seeing you, Knitting Factory;
Anthony Braxton, 4 (Ensemble Compositions), Black Saint;
Steve Lacy, Mal Waldron,  Journey Without End, Enja;
Chris Speed, Emit, Songlines;
Ted Reichman, Emigrè, Tzadik;
Butch Morris, Current Trends In Racism In Modern America, Sound Aspects;
The Art Ensemble Of Chicago, The Spiritual, Freedom;
Leroy Jenkins, The Art Of Improvisation, Mutable Music;
Gerry Hemingway, The Whimbler, Cleanfeed;
e poi ... i ritrovati John Zorn e Tim Berne, ma anche Erik Friedlander, Cuong Vu, The Claudia Quintet, Craig Taborn che non ho ancora ascoltato bene ma mi sembrano interessanti.

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